Un viaggio totalmente aspettato
- Alice Gaglianò
- 25 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Ooh, dopo sole 26 ore siamo arrivati in Nuova Zelanda! Il primo volo da Malpensa a Doha in realtà è andato piuttosto bene, siamo partiti alle 15:10 e atterrati alle 22:50 ora locale. Al decollo potevamo vedere le montagne dalla telecamera montata sull’aereo, molto figo e soprattutto mi ha fatto passare anche un po’ di ansia.
Ma la cosa assurda è stata l’aeroporto di Doha: solo negozi di lusso e un treno interno per raggiungere i gate che sembrava la versione più futuristica della M4 di Milano.
Invece, il secondo volo è stato i n f i n i t o. Ho ovviamente guardato Il Signore degli Anelli, ma dormivo ad intermittenza e mai davvero profondamente. Anche perché non volevo saltarmi i pasti visto che erano l’unico highlight che avevo per spezzare la noia (tra l’altro sono stati davvero ottimi).
Arrivo ad Auckland
Prima di atterrare in Nuova Zelanda, hanno distribuito una dichiarazione da compilare; noi avevamo già fatto richiesta online per il Nzeta, che non è proprio un visto, quanto più un’autorizzazione ad entrare.
Devo dire che sono molto fiscali sui controlli, soprattutto sulle contaminazioni da oggetti esterni: difatti se porti con te attrezzatura sportiva come maschere per l’immersione o anche banalmente scarponcini non puliti devi dichiararlo, e le valige (sia quelle da cabina che da stiva) le devi passare sotto un altro metal detector prima di uscire.
Usciti dall'aeroporto il nostro benvenuto è stato un arcobaleno, sintomo di un meteo incredibilmente variabile: il sole è bello forte, ma le temperature restano fresche e mai elevate, mi ricorda la Norvegia sotto questo punto di vista.
Auckland è super pulita e molto ordinata, non c’è molto traffico nonostante abbia comunque 1,6 milioni di abitanti, ma effettivamente si estende su un’area molto vasta, non tantissimi grattacieli ma molto verde. Inoltre la città sorge su una cintura vulcanica, composta da circa 53 crateri e colline vulcaniche, che abbiamo potuto vedere benissimo salendo sulla Skytower. Un ascensore super veloce con il pavimento trasparente ti porta fino a 220 metri e hai una vista su tutta la baia con le isole. Non offre moltissimo dal punto di vista turistico, infatti abbiamo passato in città solo il primo giorno.

Jet lag ne abbiamo
Il primo giorno abbiamo camminato un po' per la città finché io e mio fratello abbiamo retto. Verso le 14:00 (ore 2:00 italiane) abbiamo cominciato a spegnerci e ci è salito prepotentemente il sonno. Siamo tornati in albergo e sì, ho fatto il classico errore di voler dormire "solo un'oretta" dalle15:30 alle 16:30 e mi sono svegliata alle 19:00 perché non ho sentito la sveglia. Nei giorni successivi è andata un po' meglio, non ho più dormito nel pomeriggio e anche se alle 7:00 sono già sveglia con gli occhi spalancati (cioè, quando mai), riesco comunque a dormire quelle sette ore di fila che mi permettono di sopravvivere.
Waiheke Island: vino e stelle
Il secondo giorno abbiamo visitato una delle isole di fronte alla città: Waiheke. Si raggiunge con soli 40 minuti di traghetto e sembra sia il classico posto dove i locali vanno per trascorrere le vacanze. È tutto molto verde e rigoglioso e, oltre ad avere delle spiagge molto belle, è famosa per il vino, e infatti ci siamo viziati con una bellissima cena in un vigneto (sì, ovviamente il nostro vino è più buono). Ma la cosa incredibile è che hanno anche degli ulivi e producono olio. Non abbiamo potuto assaggiarlo perché durante la cena (che era un po' particolare), ci hanno servito della focaccia... ma con olio italiano. Arriviamo pure qua, incredibile. Comunque abbiamo potuto ammirare il tramonto sorseggiando vino, direi che il viaggio non poteva iniziare meglio.
Sull'isola siamo andati senza macchina, perché di certo non potevamo guidare per tornare a prendere il traghetto, quindi dopo la cena ci siamo fatti una bella camminata di 30 minuti sotto uno dei cieli più stellati che abbia mai visto. Essendo un posto remoto c’era pochissimo inquinamento luminoso, solo nella direzione di Auckland ed era comunque nullo in confronto a quello dell nostre città. Abbiamo messo a dura prova nostra madre perché abbiamo camminato tuuutto il giorno, ma comunque ne è valsa la pena.

Partendo per un'avventura
Oggi, il 25 dicembre, abbiamo cominciato a spostarci verso sud. Abbiamo visitato una spiaggia dove è stato girato il secondo film delle Cronache di Narnia. Molto bella, ma sono rimasta molto delusa, ma ne parlerò nel prossimo articolo.
Comunque, si può dire che è ora che comincia il vero road trip.




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