Il Potere dei Sogni: One Piece e una bandiera che parla di libertà
- Alice Gaglianò
- 22 set
- Tempo di lettura: 5 min
Ho letto un solo manga in tutta la mia vita, e si tratta proprio di One Piece. Ma non è stata una relazione molto lineare: come tanti ho iniziato a vederlo da piccola in televisione, poi è andato per molto tempo del dimenticatoio.
Fino a quando circa 10 anni fa, in un periodo un po’ triste e difficile, non so bene per quale caso ho ricominciato a guardarlo. Come molti già sapranno, la lista degli episodi è infinita, e arrivata al numero 300 mi sono detta "Mmmh okay... forse è meglio leggerlo?".
E non potevo fare scelta migliore, altrimenti avrei sicuramente rischiato di perdermi un’opera straordinaria.
Ma perché la reputo tale? In questo articolo vorrei cercare di trasmettervi le stesse emozioni che sento io quando lo leggo, e spero davvero di riuscirci.
L’ambientazione
Mare. Pirati. Libertà. Chi da bambino non ha sognato almeno una volta di essere un pirata? L’epoca della pirateria è esistita davvero, ma è forse ciò che nella nostra storia si avvicina di più al mondo del fantastico.
In One piece però c’è altro: ciò che rende l’ambientazione così speciale, è la capacità dell’autore di prendere qualcosa di reale e trasformarlo in qualcosa di nuovo. Molti dei luoghi rappresentati sono presi da città che conosciamo tutti: come Water Seven ispirata a Venezia, o Logue Town che ricorda molto Firenze, e DressRosa ispirata alla regione dell’Andalusia.
E il navigare in questo mondo assume tutto un altro significato: non è semplicemente viaggiare, ma è scegliere di vivere liberi.
I personaggi
Una delle cose che più mi colpisce di One Piece è la caratterizzazione dei suoi personaggi.
Tutti hanno una storia, tutti hanno un passato e quasi nulla è lasciato al caso. È un elemento che crea una profondità necessaria in un’opera, soprattutto di queste dimensioni. La loro complessità emotiva colpisce nel profondo, e inevitabilmente ti fa affezionare anche a quelle figure che dovrebbero essere marginali (se dovessi elencare i miei preferiti starei qua a descriverli per un giorno intero).
Un altro punto fondamentale è che si fa la loro conoscenza piano piano, nessuno è un cliché nonostante le apparenze possano ingannare. E questo insegna una lezione molto importante: non sta mai a noi giudicare senza conoscere la storia di una persona.
Il potere dei sogni
I sogni. Questo è uno dei temi focus dell’opera, se non IL TEMA. Tutti i protagonisti ne hanno uno, spesso gigantesco, spesso considerato impossibile, eppure sono disposti a tutto per inseguirlo. Questa è la cosa che in assoluto mi attira di più di One Piece: vedere se quella volontà, che nella saga è un potere quasi magico che viene addirittura tramandato, li porterà davvero dove vogliono arrivare e a compiere il loro destino. In questa storia l’Ambizione diventa una forza tangibile.
È ciò che ti fa resistere quando dovresti cadere, parlare quando dovresti tacere, combattere anche quando non hai speranza. E quando viene sprigionata, solo chi ha davvero una grande forza d’animo riesce a non svenire.
Non è solo potere, è visione, coraggio, determinazione assoluta.
Leggendo, viene un po’ naturale chiedersi “E io? Ce l’ho un sogno così potente?”
Per me è una fonte di ispirazione nella vita, mi ricorda di focalizzare davanti un obiettivo, un traguardo, e poi un altro e un altro ancora. E questi personaggi non si tirano mai indietro davanti alle sfide, anzi, sono divertiti all'idea di mettersi alla prova. Hanno un carisma e una forza interiore che è impossibile da dimenticare.
La trama
La trama di One Piece è articolata, coinvolgente, ricca di sorprese. I legami nascosti tra eventi lontani sono costruiti in modo tale da farti davvero sentire scioccato quando c'è una svolta o una rivelazione importante. La storia è divisa per archi narrativi, e ce ne sono alcuni estremamente potenti, come quello di Skypea, dove viene trattato in modo molto diretto il tema della fede, del colonialismo e della cancellazione delle culture indigene. È una delle avventure più commoventi che i protagonisti hanno vissuto.
Oppure l'arco di Impel down, una prigione ispirata all’inferno Dantesco, che non ho potuto fare a meno di leggere in una notte sola talmente mi aveva presa! Questa prigione è un luogo disumano, dove i prigionieri vengono condannati senza alcun processo equo. Inevitabile non porsi una domanda che trova tanta risonanza nella vita di tutti i giorni: chi decide chi è colpevole e chi no? E cosa succede quando chi giudica è più marcio di chi subisce la pena?
Una Bandiera, un simbolo
I pirati di Cappello di Paglia nel mondo di One Piece sono diventati un simbolo: combattono regimi ingiusti, aiutano popoli dimenticati, e portano speranza nei luoghi dove non c’è. Non lo fanno per la gloria, ma solo perché seguono ciò che credono giusto, e perché la forza di quel sogno che hanno li aiuta ad affrontare qualsiasi cosa.
Nella storia si oppongono spesso al Governo Mondiale, simbolo di un potere corrotto, che valorizza ancora di più i privilegiati e opprime gli indifesi. Per questo non è un caso che il loro Jolly Roger è associato a ideali di libertà e ribellione: è successo in Indonesia, dove la bandiera con il teschio dei pirati di Cappello di Paglia è stata adottata come simbolo di protesta politica contro la repressione del dissenso. Più di una volta recentemente l’ho vista accompagnare la bandiera della Palestina.
In più di un’occasione i protagonisti di One Piece hanno aiutato una popolazione ingiustamente colpita a risollevarsi.
Penso ad Alabasta, a Drum, a Wano: isole diverse, ma accomunate dallo stesso grido d’aiuto, accolto sempre senza esitazione da Luffy e dalla sua ciurma.
La crescita personale
Il motivo per il quale ancora oggi leggo one piece è questo: ancora oggi riesce a parlarmi, ad emozionarmi e a ricordarmi che si può sempre andare oltre ai propri limiti, anche quando tutto e tutti ci dicono il contrario.
Il raggiungimento di un’isola non è il fine, ma solo un mezzo per arrivare alla prossima.In One Piece il viaggio è la vita stessa, è il modo che i personaggi hanno scelto per conoscere se stessi, quando hanno deciso di salpare anche se non avevano letteralmente nulla se non la fiducia in se stessi e nei loro sogni.
E il mare, come la vita, è imprevedibile ma è proprio lì che accadono incontri che cambiano il destino e sfide che mettono alla prova il proprio carattere e la propria forza.
Insomma non si deve aspettare di essere pronti. Basta decidere di salpare.
E anche se a volte è difficile, non ci si deve accontentare di restare a riva.




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